Trail Corse | Via Romana | Course Corse longue distance

IIème Trail Via Romana

Boziu - Orezza
04 août 2002



La presse italienne en parle septembre 2001

Le maratone estreme di Roberto Mattioli
TRAIL "LA VIA ROMANA"
Si tiene in Corsica nel mese di agosto la corsa a piedi in montagna di 38 km.

Dopo diversi mesi dall'incidente avuto in una gara di discesa in mountain bike (4 fratture scomposte alla caviglia e due interventi chirurgici per rimettere insieme il tutto, eseguiti magnificamente dal nostro concittadino Dr. Magnani, sono riuscito nuovamente ad assaporare la gioia di una grande corsa in montagna.
Teatro della gara la Corsica. Un'isola stupenda, dove l'uomo non ha ancora preso il sopravvento sulla natura, forse anche perchè il suo popolo di poco più di 300.000 abitanti (tanti quanti la provincia di Parma) ha saputo preservare l'ambiente dalle speculazioni.
La gara di 38 km. denominata la "Via Romana" presenta un profilo altimetrico impegnativo con un dislivello di 3.900 metri di cui 2.200 di salita. Il percorso permette di riscoprire le vie utilizzate dagli uomini sin
dall'antichità per comunicare : sentieri tracciati dai Romani per raggiungere l'interno dell'isola alla ricerca del legname e dei tronchi alti e diritti di larice rosso utilizzati, tra l'altro, per costruire gli alberi maestri delle navi. Altri sentieri tracciati per congiungere le differenti microregioni nel 18° e nel 19° secolo, dall'epoca di Pascal Paoli, padre della Nazione Corsa, fino all'epoca di Napoleone III.
Un percorso, che si preanuncia quindi con splendidi panorami nel cuore della montagna corsa, strapiombante sulla costa orientale.
partenza di buon'ora alle 7 con l'aria fresca ed un cielo terso di un'azzuro intenso. mi ritrovo inaspettatamente tra i primi, quando lasciamo alle spalle il paesino di Sant'Andrea di Bozio, composto da poche case e da una maestosa Cattedrale immersa nel verde e alquanto "provata" dall'inclemenza del tempo.
iniziamo a salire su quanto rimane di un'antica via selciata dove la natura è ormai riuscita a tornare padrona, attraversiamo boschi di castagni secolari, con piante che superano i due metri di diametro; la gioia che procura la bellezza di questi luoghi, lascia spazio per un'attimo alla tristezza per l'abbandono in cui si trovano... E pensare che all'inizio del secolo scorso rappresentavano una fonte di ricchezza.
dopo 1.000 m. di dislivello arriviamo in cima in Punta Caldane a quota 1.724 m. Sono ancora tra i primi. Lo spettacolo è stupendo; Ai nostri piedi il mare e in lontananza l'altra costa... l'Italia, incredibile.
Ci tuffiamo in una rapida discesa di 14.200m. di dislivello, molto tecnica, con fondo sconnesso e scivoloso. Perdo alcune posizioni. Nel fondovalle transitiamo in alcuni piccoli paesi composti da 5 o 6 case secolari, dove tutti gli abitanti ci incitano e si danno un gran da fare per i ristori.
sento gridare più volte "c'est l'italien". non so come fanno a saperlo.
Forse si vede e basta; inizia l'ultima grande salita che dai 470 m. del fondovalle arriva a Bocca Caleruccio a quota 1.420 m.
Recupero un paio di posizioni ma le vesciche ai piedi cominciano a farsi sentire. In prossimità dello svalico, un gruppo di giovani, arrivati dalla parte opposta della montagna son dei manifici cavalli, ci attende con il
ristoro e l'acqua presa dalla sorgente.
anche qui pochi attimi per vedere le vallate sottostanti. Verde intenso e azzuro intenso. Pensare che sono abituato al grigio della nostra Padania... fa un certo effetto.
Negli ultimi 13 km. in leggera discesa, sul tratto più facile della gara sono costretto dalle enorme vesciche a rallentare vistosamente. Perdo alcune posizioni e contemporaneamente anche un'unghia del piede. Riesco comunque a concluedere al 14) posto assoluto e al 2° di categoria, impiegando 5 ore e 20 minuti, precedendo un centinaio di specialisti di corsa in montagna; All'arrivo ad aspettarmi afesteggiarmi grandi amici corsi, che mi hanno trasmesso l'amore per questa isola per lungo tempo.
Sono contento, dopo l'infortunio e tanto lavoro per il recupero fisico, mi vedo premiato oltre che dalla bellezza dello scenario di gara, da un conspicuo montepremi previsto dagli organizzatori e dagli sponsor della manifestazione.
Anche in questa esperienza mi ha accompagnato mia moglie Stefania, che, con spirito meno "aguerrito" e molto più "decoubertiniano" ha portato a termine la gara, con un tempo di poco superiore alle 9 ore, che le ha sicuramente permesso di meglio assaporare la bellezza dei luoghi attraversati, interpretando la "Via Romana" in modo diverso ma con eguale soddisfazione finale.

Jeudi 2 Mars 2006
Jacques BERGOUNHE
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