Pietri Mariani
Sàbatu u 9 di Maghju 2009

[Ignorer]
cugniscite a rivista 'A VIVA VOCE' chi prupone d'adestrassi cù u talianu per pntellà u corsu. chì ne pensate ?
http://www.webzinemaker.com/avivavoce/://
 enrico
Marti u 12 di Maghju 2009

[Ignorer]
Cunnosco 'ssa rivista. Personalmente credu que he' a' iniziativa encomiabile. Vuleria fa' a' dumanda a Pietri Mariani. Quanti lettori o abbonees a viva voce in Corsica?
 Pietri Mariani
Marti u 12 di Maghju 2009

[Ignorer]
Fà a dumanda à u direttore
morosaglia@free.fr
 filippi claudio
Dumenica u 7 d'Aostu 2011

[Ignorer]
sONO IN cORSICA OSPITE DI MIO CUGINO. SCURIOSANDO NEL WEB HO TROVATO TANTE INFORMAZIONI IINTERESSANTISSIME
CHE RIGUQARDANO LA STORIA SDEI CORSI E DELLA CORSICA. NEL '700 GLI INTELLETTUALI E SCRITOORI CORSI VIVEVANO
NELLA CULTURA 'DEL CONTESTO REGIONALE IITALICO' SCRIVEVANO IN ITALIANO, STUDIAVANO NELLE UNIVERSITA ITALIANE E SI
CULTURALMENTE 'ITALICI' COLLAQBORANDO CON INJTELLETTUALI E SCRITTORI ITALICI. DICO ITALICI PPERCHE ALL'PEPOCA L'ITALIA
ERA SUDDIVISA IN STATI EGIONALI OGGETTO TUTTI DI MOVIMENTI RIVOLUZIONARI COME LA CORSICA. ., LA CULTURA E LALINGUA ERA IL TESSUTO CONNETTIVO DI TUTTA LA PENISOLA CORSICA COMPRESA.
NEL SUO TESTAMENTO PASQUALE DE PAOLI HA LASCIATO LA SOMMA ANNUA DI 250 LIRE STERLINE PERCHE NELLE SCULE DELL'ISOLA VENISSERO ASSUNTI PROFESSORI D'ITALIANO AFFINCHE' IINSEGNASSERO LA LORO LINGUA MADRE AI SUOI CORREGIONALI.
CHE FIINE HANNO FATTGURI PER LA VOSTRA RIVISTA.
CLAUDIO ALBERTO FILIUPPI
 enrico
Dumenica u 14 d'Aostu 2011

[Ignorer]
Sig. Filippi
Perchè non revisiona il testo prima di scrivere in questa forma oscena?
Già i corsi non apprezzano che si scriva nella ns. lingua, se lei comunica in modo incomprensibile, avranno ragione a dire che è una lingua straniera!
 CLAUDIO FILIPPI
Venari u 19 d'Aostu 2011

[Ignorer]
CARO ENRICO MI SPIACE CHE LA FRETTA E L'AMBIENTE DOVE MI TROVAVO (LA BARCA DI UN MIO AMICO) NON MI ABBIANO IMPEDITO DI
FARE ERRORI .
SONO EVIDENTI ERRORI DI BATTUTURA MA NON DI GRAMMATICA .
DOMANI TORNO IN ITALIA MA PORTO CON ME IL DESIDERIO DI VEDERE UN GIORNO LA GENTE CORSA CHE HA RITROVATO CON FIEREZZA
LE SUE RADICI STORICHE E CULTURALI
CORDIALMENTE
CLAUDIO FILIPPI
 Maurizio
Luni u 3 di Sittembre 2012

[Ignorer]
Salute a tutti!

Vorrei  segnalare il nuovo indirizzo internet  di "A Viva Voce" che è http://www.wmaker.net/avivavoce/

La rivista diretta dal Prof. Paul Colombani, già italianista presso l'Università di Nantes, è in effetti interessantissima. Assolutamente apolitica, si compone di un gruppo di redattori e collaboratori estremamente seri e preparati, storici e linguisti ottimi conoscitori sia della cultura corsa che di quella italiana. 
Il loro intento è di riscoprire, far conoscere e valorizzare le antiche radici culturali italiane della Corsica e promuovere il recupero dell'italiano a "sostegno" del còrso.

Frequenti sono anche sul sito gli interventi a favore di questa tesi di un còrso insospettabile, il conosciutissimo Prof. Pascal Marchetti, autore di "U corsu senza straziu"(Assimil), del bellissimo dizionario corso-italiano-francese "L'usu corsu" (ed. Alain Piazzola, Ajaccio) e anche, con il suo famoso "Intricciate è cambiarine" (Ed. Beaulieu,1971), riformatore (oggi in parte pentito) della attuale ortografia còrsa.

Purtroppo non penso che il sito e le tesi di "A Viva Voce" abbiano in Corsica molto seguito.
Sembra infatti che i còrsi di oggi abbiano completamente dimenticato di aver avuto, oltre alla propria e a quella francese, acquisita progressivamente nel corso degli ultimi 243 anni, anche una preesistente, antichissima cultura italiana.

Molti di loro credono  addirittura che l'italiano non sia una lingua che gli appartiene, sebbene sia stata normalmente usata dai loro "babboni" almeno fino alla fine del XIX secolo (e anche oltre) senza dare al còrso, che viveva benissimo, alcun fastidio ma anzi sostenendolo nei confronti della progressiva "francesizzazione".
Pasquale Paoli, Salvatore Viale ma anche letterati e poeti non appartenenti alle classi "alte", come Natanellu di Rusiu, il poeta mugnaio morto nel 1916, usavano tranquillamente l'Italiano considerandolo, alla pari del còrso, una lingua loro.

Mentre in Valle d'Aosta e nel Trentino alto Adige, regioni autonome della Repubblica Italiana, le lingue locali, il "Patoué valdotèn" (sorta di patois franco provenzale) e il "Sudtiroulerisch" (appartenente alle lingue dell'area austrobavarese) sono fortemente tutelate e vivono bene grazie al bilinguismo francese-italiano e tedesco-italiano, che le pone sotto la protezione delle due lingue "forti" espressione delle loro culture tradizionali di riferimento, in Corsica si preferisce seguire un'altra strada.

L'Italiano, lingua di grande prestigio storico e culturale fra quelle ufficiali della Comunità Europea, con un bacino di utenza e di interesse che va ben oltre l'ambito della penisola italiana, viene inspiegabilmente rinnegato dai còrsi come lingua propria e in grado di aiutare e sostenere, come ha sempre fatto nei secoli passati, la loro lingua più intima e familiare, il còrso.

Quest'ultimo viene invece lasciato solo, nella convinzione che possa resistere allo strapotere della lingua e della cultura francesi senza l'appoggio della sua antica lingua sorella e dell'aiuto che questa potrebbe dargli fornendo, per esempio, forme e neologismi adatti all'uso moderno (e non estranei, come quelli che vengono presi ora necessariamente dal francese o inventati di sana pianta).
 
Non è un caso che il còrso abbia goduto di ottima salute fino a quando l'italiano veniva ancora parlato e scritto regolarmente e abbia cominciato a declinare a mano a mano che si veniva compiendo l'instancabile opera di "de italianizzazione" dell'Isola. 

Le cose sono ulteriormente peggiorate dopo la fine della 2a guerra mondiale, quando gli errori e poi le violenze del fascismo e il fenomeno irredentista (che pure ebbe seguito limitato) vennero usati strumentalmente per "criminalizzare" oltre ogni limite qualunque rapporto tra la cultura corsa e quella italiana.

Oggi quei corsi non ancora completamente assimilati e ancora interessati alla difesa della propria identità rinnegano paradossalmente le loro radici italiane, confondendo spesso l"identità culturale" (che li accomuna a Italiani, abitanti di San Marino e svizzeri del Canton Ticino) con la "cittadinanza" italiana, che ovviamente gli è estranea e pensano di aver sempre avuto con l'area storica e linguistica italiana un rapporto di contrasto o scontro (l'odiata Genova, la Dominante!) e non anche di unione e compartecipazione.

I più arrivano addirittura a credere alle più fantasiose e cervellotiche interpretazioni storiche e linguistiche che spacciano il còrso per lingua derivata direttamente dal latino o nata da una imprecisata matrice "mediterranea", senza nessun rapporto con il toscano antico e quello letterario, cioè l'italiano.

Non so come abbiano potuto arrivare a questo punto. Più che per influenze "esterne", probabilmente per una scarsa e distorta conoscenza del passato e una sorta di orgogliosa quanto rischiosa voglia di far da sé, accompagnata dalla convinzione, un po'ingenua, di essere tanto più còrsi quanto più si allontanano dalle radici italiane. 
Comunque sia quello che, in termini calcistici, si potrebbe definire un clamoroso "autogoal" culturale ha ormai prodotto risultati, temo, irreversibili.

Ripristinando l'italiano a fianco del francese e del còrso (seguendo l'esempio del Lussemburgo, ove il lussemburghese è stato dichiarato lingua nazionale e lingua ufficiale assieme al francese e al tedesco) quest’ultimo avrebbe avuto più forza e visibilità, anche in ambito internazionale e nello stesso tempo, libero dal gravoso compito di fornirsi di un lessico adatto anche alla trattazione di argomenti tecnici e scientifici, avrebbe potuto mantenere la sua genuinità, attingendo dalla lingua amica solo qualche termine
.
Volendo fare invece del còrso, idioma nato per la comunicazione locale, familiare ed intima una lingua direttamente concorrente a tutti i livelli con quella francese, si corre il rischio di snaturarlo e addirittura di indebolirlo. E’ già successo con la forma scritta, unificata a svantaggio delle varianti locali, codificata e snaturata introducendo discutibili "novità", probabilmente per favorirne l'apprendimento da parte di studenti ormai francofoni (la sostituzione della forma verbale tradizionale "è" con "hè" e della congiunzione "e" con "è", l’introduzione di francesismi come "dà mi" al posto di "dammi"), allontanata innaturalmente dall'italiano e sostanzialmente sulla via di diventare per i còrsi una "seconda lingua", sempre più artificiosa ed esposta a contaminazioni e intrusioni di ogni genere.

Per rendersi conto di questa realtà confusa e in movimento basta leggere, anche su questo sito, i numerosi interventi di còrsi che esprimono dubbi linguistici di ogni tipo e perplessità sulla traduzione in còrso di termini francesi.

Noi italofoni non còrsi non possiamo far altro che assistere dall'esterno a questi eventi, limitandoci con prudenza, delicatezza e rispetto per tutti a sostenere con passione e affetto quei siti che, come "A Viva Voce" e "Radiche", cercano di non far morire la lingua e la cultura italiane in Còrsica.

Dobbiamo sempre ricordarci che siamo stranieri e che qualunque nostra considerazione può facilmente essere interpretata dai còrsi come un'"intromissione" nella loro già complicatissima e per noi sconosciuta situazione politica.

Lo sappiamo bene noi italiani, che appena ci azzardiamo a parlare di certi argomenti sui siti còrsi veniamo di solito catalogati a priori come "irredentisti" "lucchesi" e "fascisti". Bisogna però anche dire che queste reazioni sono, ma solo in parte, giustificate dalla fastidiosa presenza sui loro forum di nazistelli nostrani che masticano poco di storia, parlano a vanvera di "riconquista" della Còrsica e inneggiano a Mussolini giocando a fare gli irredentisti a casa d'altri.
Credo che con questi atteggiamenti sconsiderati non si faccia altro che contribuire ad un ulteriore allontanamento e all'incomprensione fra due popoli nati per essere amici e vicini e fornire facili pretesti a chi vuol distruggere per sempre ogni traccia di italianità culturale in Còrsica.

Un caldo abbraccio a tutti i còrsi, che ricordo sempre con molta simpatia e dai quali ho sempre ricevuto, in occasione dei miei lontani viaggi sulla loro bellissima isola, solo gentilezze ed attenzioni.
 Antonio
Luni u 1mu di Lugliu 2013

[Ignorer]
Pietri Mariani! Amicacciu! come stai? sono Antonio! ricordi lo sventurato forum dell'ADECEC? Vedo che sei sempre sulla breccia e buon per te. Un caro saluto dalla Terraferma anche agli amici de 'a Piazzetta.
 Mario
Sàbatu u 5 d'Utrovi 2013

[Ignorer]
Perchè è stato chiuso il forum di Adecec? Era tanto simpatico.
 Alfredo
Màrcuri u 1mu d'Utrovi 2014

[Ignorer]
Dopo due anni non posso che inchinarmi alla bellissima analisi fatta da Maurizio nel 2012. Mi perplime che in due anni nessuno abbia postato un commento di alcun genere.
 Attilio Maria Sebastiano Leone
Venari u 24 d'Utrovi 2014

[Ignorer]
Da quello che capisco, il corso è un linguaggio affine alle parlate dell'Italia Centro-Meridionale e a questo gruppo linguistico mi sembra che appartenga: la sua vicinanza al Toscano mi pare simile alla vicinanza che con il Toscano possono avere, per esempio, il Marchigiano e il Siciliano. Quindi una parlata italiana, ma del gruppo Centro-Meridionale. A un italiano del sud la lingua corsa, nella forma scritta, risulta facilmente comprensibile, più ancora del Gallurese: questa, almeno, è la mia impressione. Quanto ai rapporti con la cultura italiana, è ovvio che sino al passaggio della Corsica alla Francia, e forse anche oltre, l'Italiano sia stata la lingua di cultura dei corsi, gravitando l'isola intorno alla civiltà italiana.
 giancarlo filippi
Dumenica u 16 di Nuvembre 2014

[Ignorer]
POSSIBILE CHE DALL ANNO 2013 NON CI SIA STATO NESSUNO INTERESSATO A DIALOGARE SU ARGOMENTI CHE DOVREBBERO FAR PARTE PROFONDA
DEI SENTIMENTI E DELL'ORGOGLIO DEI CORSI?
II DEVE PENSARE CHE L'ASSIMILAZIONE FRANCESE E' ARRIVATA ORMAI AD UN PUNTO DI NON RITORNO?
CHE TRISTEZZA..................................
 Luca
Sàbatu u 24 di Ghjenaghju 2015

[Ignorer]
io sono corso É se a voi sta bene possiamo chiacchierare vi parlerò adesso della mia situazione personale sono un bastiacciu di 23 anni che ha come lingua madre il francese e prima di studiare il corso di maniera seria e completa lingua chi tra l altro non era straniera per me mi era già sucesso di sentire una rottura di lingua suppratutto quando mio padre parlava con i suoi amici in corso io capivo tutto ma lui con me passava subito al francese mi sono sempre chiesto perché

da questo momento verso 18 anni ho deciso di formarmi in lingua corsa per ciò chi tocca a la storia la conoscevo già di paoli sapevo che era un intellettuale corso a pro di l indipendenza ma la cosa che non sapevo era che aveva passato una buona parte di a so vita studiando in Italia allora di maniera naturale al inizio per paragonare il corso è l italiano ho deciso di sfogliare ùn dizionario italiano e sono stato molto sorpreso per via delle somiglianze tra le due lingue

d altronde leggendo la vita di paoli degli altri corsi della sua epoca una cosa mi è appersa più che ovvia cioè per loro la differenza tra corso e italiano era vissuta come una situazione di diaglosia il toscano letterario per li avvenimenti più formali e il corso per la vita quotidiana poi piu il tempo passava più mi accorgevo che anche oggi il fatto che certi pensano che l italiano sia una minaccia per il corso non è fondato su argomenti razionali ma che invece i nostri vecchi hanno convissuto con l italiano per secoli senza che il corso sparisca a quel punto ho deciso di imparare l italiano fino in fondo è posso dire che anche se oggi non sono perfetto mi da molto piacere usarlo non è mia lingua ma la trovo comunque familiare

penso che tutti noi corsi dovremmo vedere l,italiano per quello che è solo una versione diversa dal corso ma sparte con esso assai vocabolario e modi di dire secondo me sarebbe una sciocchezza non usare le cose che abbiamo in comune e la padronanza dell'italiano potrebbe essere qualcosa di bene in fine dei conti per il futuro del corso
 thetall82
Marti u 5 di Maghju 2015

[Ignorer]
Luca, il tuo italiano è quasi perfetto, complimenti! Volevo segnalare un portale nato da poche settimane su iniziative di un gruppo di còrsi e di italiani, con lo scopo di fornire notizie di attualità, approfondimenti, sport, sulla Corsica, in lingua italiana,e di riavvicinare le due lingue sorelle còrso e italiano. Lo trovate all'indirizzo http://www.corsicaoggi.com e.. nant'a Facebook ;)
 Paolo Di Filippo
Ghjovi u 7 di Maghju 2015

[Ignorer]
E' un po' che frequento i forum dedicati alle questioni storico-culturali della Corsica, mi pare che non se ne esca mica indipendentemente dalle argomentazioni storiche o culturali che si utilizzano di volta in volta, però un consiglio agli amici corsi lo voglio dare, provate a venire in Italia e in particolare nell'Italia centrale (Lazio, Toscana, Umbria, Marche e Abruzzo) sono sicuro che rimarrete meravigliati e stupiti della familiarità delle nostre parlate con le vostre, come si dice, è la ricerca sul campo che supera ogni artifizio o elucubrazione mentale che dalle parti nostre chiamiamo pippe mentali. Vi consiglio di ascoltare, nei paesi che visiterete, il modo di parlare non ai convegni di intellettuali ingessati e con i parrucconi ma nei posti semplici, come: i bar, i ristoranti, le piazzette, ecc. dove la gente "parla come magna", come dicono dalle mie parti, usando un linguaggio domestico che resiste da secoli. Sono proprio sicuro che vi piacerà e lo troverete familiare e vicino a voi, poi l'Italia ha molto da offrire sul piano della bellezza, della storia, dell'arte chissà tornando in Corsica potreste sentirvi anche un po' italiani come chi torna da un viaggio in Corsica si sente un po' corso. La cultura e le diversità che si sono stratificate nei secoli sono una ricchezza per voi come lo sono per noi, e sicuramente, più stimolanti dell'omologazione culturale che stiamo subendo tutti a livello globale.
 METALLI COLONNA ALDO
Marti u 23 di Ghjugnu 2015

[Ignorer]
CARA AMATA CORSICA RICORDATI GLI INSEGNAMENTI DI PASQUALE PAOLI,RICORDATI CHE SEI UNA COLONIA FRANCESE IN EUROPA,RICORDATI CHE LA FRANCIA NON E' CORSICA E CHE LA CORSICA NON E' FRANCIA....DUNQUE AI CORSI DICO DI PARLARE E SCRIVERE CON LA LORO LINGUA E NON CON QUELLA DEGLI INVASORI....SOLO QUANDO DALLA CORSICA SARANNO RIMOSSI I NOMI FRANCESI,I MAGISTRATI FRANCESI,IL CLERO FRANCESE,LE BANCHE FRANCESI,L'INSEGNAMENTO FRANCESE,..SOLO QUANDO I CORSI ONESTI E NON RINNEGATI ,RITORNERANNO AGLI INSEGNAMENTI DI PASQUALE PAOLI,PETRU GIOVACCHINI,PETRU SIMON CRISTOFINI,SALVATORE VIALE ....SOLO ALLORA RITROVERANNO LE LORO ORIGINI....UN CORSO E' CORSO E NON DAVVERO FRANCESE,FORSE UN POCO ITALIANO...POI LA FRANCIA NAPOLEONICA HA TOLTO ALLA CORSICA LA SUA LINGUA E CULTURA MENTR L'ITALIA VILE E' STATA PARTECIPE ALL'ALLONTANAMENTO DELLA CORSICA DA LEI GRAZIE A POLITICI TRADITORI E PRIVI DI CORAGGIO E VOMITEVOLI....UNA ITALIA COSI' SMIDOLLATA E PRIVA DI REGOLE,ANARCHCA E MAFIOSA ....GRAZIE AI NOSTRI POLITICI...MEGLIO NON ESISTA.....CON AMORE GRANDE PER LA CORSICA ,DISTINTI SALUTI ALDO METALLI ALDO.
 Carlo Leonardi
Sàbatu u 30 di Sittembre 2017

[Ignorer]
Da u Sud dell'Umbria ve manno 'na cosa mia (in Umbru-Sabinu, u dialettu miu), do canzono u modu de parlà de mo, co' tamantu Inglese.
Salute
Carlo Leonardi

https://www.youtube.com/watch?v=8v__jZTrMpk

 Roberto
Marti u 27 di Farraghju 2018

[Ignorer]
Bonasera,
voleo dice a Luca che nui a Rieti in Italia ce tenemo un dialettu che è praticamente uguale a u corsu, però è un dialettu e non è una lingua..vui sete fortunati che potete studià a scola, nui immece mparamo a parlà pe a strada ma poi a scola e a lavorà ce tocca parla in italianu e 'n televisione pure non sentemo mai parlà in dialettu.

Se vo trovà sumijanze non penzà tantu all'italianu ma vè a Riete!
 leonardo sibaldi
Luni u 9 di Lugliu 2018

[Ignorer]
E' ASSOLUTAMENTE NECESSARIA LA COPRESENZA DELL'ITALIANO PER FAR SOPRAVVIVERE E CRESCERE IL CORSO COME PENSEREBBE ANCHEPASQUALE PAOLI PERCHE' FRATELLANZA DI CUORE E' FRATELLANZA DI AMORE COME DICEVA pAOLI CORSO ED ITALIANO PADRE DELLA PATRIA CORSA.sONO I FRANCESI A VOLER SEPARARE CORSO ED ITALIANO TRASFORMANDO IL CORSO IN UN INUTILE RESIDUO FOLKLORISTICO IN RAPIDA ESTINZIONE.gLI ITALIANI HANNO PURTROPPO PER LO PIU' PERSA LA MEMORIA DELLA CORSICA DA BRAVI PECORONI POLITICALLY CORRECT, MA NON TUTTI,sALUTI

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