Urelianu
Luni u 21 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Pocu addisperu leghjendu A Piazzetta... "Mi è venuto il magone" dice u talianu...
 MediLibera
Luni u 21 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Altru dettu, altr'idea ... :)

« Une colonie est un pays dont les fonctionnaires appartiennent à un autre pays. Exemple : l’Indochine est une colonie française, la France une colonie corse. »
Daniel Pennac - La Fée Carabine.
 guidu
Luni u 21 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Emile Zuccarelli, François Tatti, JJ Panunzi : "il est hors de question de rendre la langue corse obligatoire"

ùn hè CORSOFOBIA què ?
 enrico
Luni u 21 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Il meccanismo corsofobo francese è semplice:
La diversità corsa non è mai stata accettata dai francesi (e non lo sarà mai)
Marbeuf e Morand volevano una sottommissione totale alla nuova cultura, esercitando violenza e crudeltà.
I nuovi francesi non capiscono la Corsica e non rispettano la sua identità insultando e diffamando la popolazione dell'Isola. Forse qualche motivo ci sarà, ma alla base c'è un conflitto culturale mai risolto.
I corsi di Corsica, (a parte quelli che si sono arruffianati per bene alla Francia), frustrati e avviliti per 2 secoli , non sono mai stati capaci di esprimere le proprie capacità per colpa di un'economia orientata a mantenere un controllo totale sull'Isola. In poche parole per la Republique meglio un'economia assistita che una Corsica prospera del proprio lavoro e che potrebbe diventare economicamente indipendente
Ecco come si mantiene il controllo di una Regione 'diversa e ribelle' secondo la scuola politica francese.
Che ne pensate amici corsi?
 giovanna
Marti u 22 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
I francesi non conoscono cosa sia la diversità...non tollerano che esistano culture non francesi in Francia.
Ma allora perchè conquistarvi?
Non lo sapevano che venivate da un'altro tipo di cultura ?
Cosa si aspettano che i corsi e la loro cultura muoiano senza combattere?
Poveri illusi...
 giramondu
Marti u 22 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
vi ricumendu u librettu di Ghjuvan Petru Santini "petite anthologie du racisme anti-corse" ed.LACOUR/I quaderni di a memoria
 Pumata
Marti u 22 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
L'idee di lingua cultura e nazione corsa annu be avanzatu. Si po quasi di chi u populu s'hé discitatu indu sittanta. Ma a storia ritenera da qui a 50 anni chi u muvimentu un hà mai pussutu franca u passu maio di piglia u pudere ind'una sucieta inchjustrata da u clanisimu e l'emigrazione massiccia di funziunari e altru. E cusi e sole idee chi ci pudianu salva cume s'hé fattu in catalogna o astro so state assuffucate da a logica republicana francese sustenuta a morte da parechji clani nustrali...
 Sam Buccuciu- Dalandeaux
Màrcuri u 23 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Ùn si pò finì di tuccassi sempre a so macagna è di tuccà sempre listessa piaga per vede s'ella ci face male? Ùn si pò esse altru chè vittime? I Corsi mintuati da Seneca ùn esistenu più. Ùn sò micca noi.Noi campemu oghe in un mondu chì hà cunnisciutu u seculu di i Lumi, quellu di Pasquale Paoli, quellu liberatu da u fascisimu da jean Nicoli. femu vede chì ùn vulemu ne u clanismu anziani ne quellu novu, chì e nostre idee sò à pena di più avanzate chè quelle di una ghjuventù chì si pritende paolina è ùn permette micca una espressione artistica. Ghjovani chì sò cusì pocu liberti anu a pretenzione di liberà a Corsica? diceva seneca:"l'omu ùn more micca, si tomba ellu stessu." Vitete, ùn hà micca dettu chè cunnerie.
 ANTO
Màrcuri u 23 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
E s'ellu c'éra un fondu di verita in questi pruposti ,chi un so micca d'oghje solamente , ma chi so stati tenuti per esempiu pè Senèque autore latinu (primu séculu ).Abbiamu u curaggiu di guardacci in u specchiu sensa occhiali .
 Grossu panzutu
Màrcuri u 23 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Chi spressione artistica? Un minchju incu un crucifissu? Aio aio ci vole arresta appena di pienghjula nanta stu limellete. Si cummencia cusi a lascia passa certe forme d'"Arte" poi dopu si tullereghja astru astru e astru e si finisce cume in Francia incun una ghjuventu arruvinata da u tizzone e a cucaina e una banalizazione tremenda di u stupru e a rapina! A liberta artistica ùn deve micca cunduce a certe cose! So cunvintu che a un munmentu ùn ci vole micca a lascia passa tuttu o diventeremu cumu tutti sti populi mundializati: Lazzi e inbigliachiti! In aspettendu impecià cazzi anantu a tutti i muri d'una citta scusate ma liberta artistica o no: Micca di que inde noi! Lasciemu u pseudo arte pruvucante a i Bobo parigini!
 CristòdiSartè
Ghjovi u 24 di Nuvembre 2011

[Ignorer]
Pà risponda à a toia dumanda, avemu una terra magnifica, un populu unitu attacatu à a storia, tanti valori è onori, pensu ch'un c'hè chì a ghjalusia chi pò fà dì issi affari !
Quandu si trata di "corsofobia", pà rippidà a toia sprissiona, mi fà sempru pinsà à u nomu dì u liceu di Sartè : Georges Clémenceau ! Certi ani cercati dà fà cambià issu nomu, mà ùn ani miccà riisciuti. (Vergogna à quelli chì ùn ani vulsutu !)
 Ciucciarella2A
Marti u 6 di Dicembre 2011

[Ignorer]
Scusate se parlo italiano, spero possiate capirmi tutti.

Purtroppo non parlo corsu, lo riesco solo a capire, nonostante sia di origini corse.
Ho 20 anni e ho sempre vissuto in Italia, sono di origine corsa da parte materna.

Ho sempre amato le mie origini, e ho sempre cercato di tenere vivo il mio orgoglio corso che ci caratterizza. Spesso ho avuto a che fare con persone ignoranti che manco hanno un'idea di dove sia situata geograficamente la nostra amata isula, ma sempre io ho specificato dicendo di essere "corsa, grazie a Dio" e non francese.

Una volta ho persino discusso con un'insegnante della mia università, dopo aver sogghignato alla vista di una foto di Napoleone giustificandomi dicendo che non fosse stato altro che solo un piccolo traditore, avendo voltato le spalle al popolo corso, teoricamente suo stesso popolo.

Sono talmente fiera delle mie radici che talvolta arrivo a commuovermi pensando di non essere lì, nella mia Portivechju. Ma, per fare un regalo a me stessa e per provare al mondo l'amore che sento per quella che considero la mia vera terra, quasi due anni fa ho fatto un tatuaggio sulla mia spalla sinistra (lato del cuore) e quel tatuaggio è la sagoma della mia amata isola, abbellita da un bellissimo ibisco colorato. Ne vado fierissima e lo mostro con tanto orgoglio.

Un caro saluto a tutti voi corsi fieri delle vostre radici come me, vi lascio con una frase che disse u Babbu che ho letto in un libro e che mi ha colpito molto.... "Corsica: l'odore del mare riusciva a farmi ricordare quella terra, la mia terra, ad occhi chiusi..."
 Catinu
Marti u 20 di Dicembre 2011

[Ignorer]
Un'hé mica Victor Hugo chi ha scrittu : ""La vérité qu'il faut dire, c'est que la Corse n'a jamais été et ne sera jamais française. Voilà cent ans que la France traîne à son pied ce boulet. Nous l'en voyons estropiée, meurtrie. Le Corse est naturellement mouchard et assassin...", mà Jules Vallès, direttore du u "Cri du Peuple" e unu di i capi di a "Commune de Paris" in' u 1871... . L'antibonapartismu di certi republicani e rivoluzionari francesi l'avia purtati a un veru razzismu anticorsu.
 E. Bartrand
Marti u 10 di Ghjenaghju 2012

[Ignorer]
•Bisogna che gli adolescenti ed i giovani còrsi, nella loro ricerca della dignità, non scoprano più la storia della loro regione come quella di un'oppressione[...]
Il diritto di resistenza all'oppressione è proprio uno dei diritti fondamentali dell'uomo e del cittadino. Il fatto è che c'è stata oppressione, e ne restano forti tracce. [...]
C'è una rivolta còrsa. Non si può sperare di affrontarla senza comprenderla. Bisognerebbe prima di tutto ricordarsi:
* Che quando Luigi XV acquistò i diritti di sovranità sulla Corsica dalla Repubblica di Genova, occorse una guerra per prender possesso del nostro nuovo dominio. La Francia vi perse più uomini che durante la guerra d'Algeria.
* Che la Corsica è rimasta (sotto) governo militare sino al XIX secolo inoltrato, con tutto quel che ciò implica in termini di legalità repubblicana.
* Che, durante la guerra 1914-1918, sono stati mobilitati in Corsica i padri di sino a sei figli, ciò che non si è mai osato fare sul continente. [...]
* Che il massacro di Aleria, il 21 e 22 agosto del 1975, è stato sentito come la fine di ogni speranza di miglioramenti prodotti da trattative con il governo della Repubblica, e si è dato il segnale del ricorso alla violenza, poiché tutti i còrsi [...] hanno capito benissimo che giammai una risposta simile a quella di un'occupazione avrebbe potuto aver luogo nell'Esagono. [...]
* Che alla fine degli anni cinquanta, il governo creò la [...]Somivac. Essa aveva l'incarico di riacquistare le terre disponibili [...] di tracciarvi strade e sentieri, di portarvi l'irrigazione [...] e quindi di rivenderle a contadini còrsi. I primi quattrocento lotti erano pronti alla vendita all'inizio del 1962. Da Parigi venne l'ordine di riservarne il 90% per i pieds-noirs reduci dall'Algeria. 90%, non il 15% o anche il 50%! Questa percentuale è un incitamento alla guerra civile.
* Che si fece, nel 1984, una strana scoperta. Il presidente Giscard d'Estaing, verso il 1976 o 1977, aveva preso la saggia decisione d'assicurare alla Corsica la "continuità territoriale", [...] Sette o otto anni dopo [...], l'amministrazione aveva assicurato la continuità per il trasporto di persone e di merci dall'Esagono verso la Corsica, ma non nel senso inverso! Le arance corse continuavano ad arrivare a Marsiglia con spese di trasporto più elevate di quelle che venivano da Israele. Per i vini e per la salumeria fu la morte economica.
* E che infine la Corsica, come la Martinica e Guadalupe, ha subito per molti decenni un monopolio di bandiera marittimo imposto dallo Stato, con le conseguenze asfissianti che si possono indovinare. (Michel Rocard)

U vostru nome :


U vostru email :
 (micca publicatu)


Missaghju
Signale embed   Annulà ò
A vostra video sarà affissata sottu à lu vostru post.